La storia
Immerso tra i monti, a San Sosti, in provincia di Cosenza, il Santuario del Pettoruto rappresenta uno dei luoghi mariani più significativi dell’Italia meridionale. La sua storia millenaria si intreccia con quella di un territorio ricco di spiritualità e devozione popolare.
Le origini basiliane
Le origini del Santuario affondano le radici nell’antichità più remota, riconducibili alla presenza dei monaci basiliani sul territorio. Già nel 1274, alcune fonti attestano una dipendenza del Santuario dalla vicina Abbazia di Acquaformosa, configurandolo come una “Grancia”, ovvero un possedimento abbaziale con podere annesso. Nel 1324 divenne una Commenda, consolidando la sua importanza nel panorama religioso locale.
Nicola Mairo
La storia del Santuario assume una connotazione mariana nella seconda metà del XV secolo, legandosi indissolubilmente alla figura di Nicola Mairo. Secondo antichi manoscritti questo cittadino di Altomonte, ingiustamente accusato di omicidio, trovò rifugio tra i boschi del Pettoruto. In questo luogo solitario, sorretto dalla fede, scolpì nella roccia viva una statua della Vergine con il Bambino. Il simulacro, pur nella sua semplicità popolare, divenne simbolo di un atto di fede profondo che ancora oggi ispira i pellegrini.
Il riconoscimento pontificio
L’importanza del Pettoruto come luogo sacro trova conferma in uno straordinario documento del 22 maggio 1455: una Bolla Pontificia con cui Papa Callisto III concedeva l’indulgenza plenaria a tutti i fedeli che devotamente si recavano al Santuario. Il documento, sollecitato da Antonio Sanseverino, signore di San Marco Argentano, testimonia l’esistenza di una chiesa dedicata a Santa Maria del Pettoruto, seppur bisognosa di restauri.
Il miracolo del pastorello
Nel XVII secolo, la storia del Santuario si arricchisce di un evento prodigioso. Giuseppe Labbazia di Scalea, un giovane pastorello sordomuto, scoprì tra i rovi la statua scolpita nella roccia. In quel momento miracoloso, riacquistò udito e parola, ricevendo dalla Vergine il mandato di annunciare la necessità di erigere una chiesa in suo onore. Da allora, il Pettoruto divenne meta di pellegrinaggi da tutta la Calabria e oltre.
Lo sviluppo della piccola cappella
Il Santuario ha conosciuto diverse fasi di ampliamento e restauro:
- 1633-1646: primo significativo ampliamento
- 1647: elevazione a Santuario Concistoriale
- 1783: gravi danni causati dal terremoto
- 1824-1834: importante restauro
- Prima metà del ‘900: realizzazione della facciata attuale e del campanile
Riconoscimenti
Il XX e XXI secolo hanno portato prestigiosi riconoscimenti:
- 1903: Incoronazione della Venerata Immagine e aggregazione alla Basilica di Santa Maria Maggiore in Roma
- 1911: Papa Pio X concede l’indulgenza plenaria ai visitatori
- 1979: Giovanni Paolo II eleva il Santuario a Basilica Minore
- 2002: La Conferenza Episcopale Calabra conferisce la dignità di Santuario Regionale
Un luogo di fede
Il Santuario del Pettoruto continua a essere meta di pellegrinaggi e riflessione spirituale, offrendo ai visitatori non solo un patrimonio di arte e storia, ma soprattutto un’esperienza di fede autentica, radicata nella tradizione popolare calabrese e riconosciuta dalla Chiesa universale.
Un luogo dove il silenzio dei monti calabresi diventa preghiera e la semplicità della devozione popolare si trasforma in testimonianza di fede millenaria.