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Saluto del Vescovo emerito mons. Leonardo Bonanno


Carissimi, la chiesa cattedrale, centro della vita diocesana, con il suo antico splendore, è rivelatrice anche in questi primi vespri della II domenica di Quaresima, della bellezza e santità di Dio, luogo santo dove il vescovo convoca il Popolo di Dio per l’ascolto della sua Parola, da testimoniare nella vita. Ma il tempio, fatto da mani d’uomo, avrebbe gran poco valore se non fosse segno di una identità, che ci fa vivere in pienezza, come dice San Paolo agli Efesini: “Concittadini dei Santi e familiari di Dio, edificati sopra il fondamento degli Apostoli e dei Profeti, avendo come pietra angolare lo stesso Cristo Gesù” (Efesini 2,19-23). E da questa Cattedra che si esercita magistralmente il ruolo di Vescovo, successore degli Apostoli, quello di insegnare, santificare e guidare il Popolo a lui affidato al Signore, quest’ultimo particolare “Munus regendi”, si connota nel magistero di Papa Francesco con la sua valenza; il vescovo, dice Francesco è giudice nativo. Pertanto egli è anche chiamato ad assumere responsabilmente decisioni “Coram Deo” in nome della Chiesa e della sua suprema lex, la “Salus animarum”. L’esercizio di questo ufficio comporta evidentemente di non poter contare sulla umanità dei consensi, memori delle parole del Divin Maestro: “Guai a voi quando tutti diranno bene di voi!”. continua a leggere...


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