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La storia del Santuario

circa 1925

Il nome Pettoruto viene da “petruto” che vuol dire “roccioso, irto di pietre”. E’ la denominazione che gli abitanti della valle hanno attribuito in passato a questa zona  impervia, ma nel contempo assai suggestiva. Incastonato tra i Monti del Pollino, a circa 600 mt di altitudine, dove lo sguardo si proietta fino al Mar Ionio, sorge il Santuario della Madonna del Pettoruto. L’andirivieni di tornanti e il ripido pendio che si offrono al pellegrino desideroso di giungere al Santuario è denominata la Via del Rosario:  un percorso penitenziale, che attraverso la meditazione dei Santi Misteri prepara il pellegrino a gustare dopo la fatica della salita la gioia di essere accolto tra le braccia della Madre di Dio
 

La storia del ritrovamento della statua della Madonna si perde nei secoli.

Si narra dello scultore Nicola Mario di Altomonte che, accusato di omicidio, si rifugiò tra le grotte rocciose della montagna del Pettoruto. Qui affidò alla Vergine SS.ma, di cui era devoto, la sua vita in quel momento di prova e ne scolpì il volto materno con il bambino tra le braccia. La giustizia fece il suo corso e riconobbe l’estraneità dello scultore ai fatti a lui imputati. Non sono certi i motivi, ma forse per voto, forse per dimenticanza, abbandonò l’opera tra i rovi e gli arbusti selvosi. La statua di pietra venne ritrovata in una circostanza del tutto causale. Un pastorello sordomuto Giuseppe Labbazia di Scalea mentre pascolava il gregge udì chiamarsi per nome, si voltò e vide la statua tutta splendente. La Vergine gli disse: “Và, buon figliolo, non voler temere, recati alla vicina san Sosti, affinché per opera e cura dei credenti qui sorga una chiesa a me sacra. Io farò di questo luogo selvaggio un’ara di portenti e di grazia. Io avrò cura  delle tue agnelle, e tu sarai creduto, perché muto e sordo, ora odi e parlerai loro di tali cose”

antica

Da quel momento il Pettoruto divenne meta di numerosi pellegrinaggi da tutta la valle dell’Esaro e dall’intera Calabria
Il primo ampliamento dell’impianto originario della chiesa avvenne tra il 1633 -1646.
Del 1783 devastato dal terremoto, è stato restaurato nel 1824. Nel 1903 la sacra effige venne solennemente incoronata e il Santuario venne aggregato alla Basilica Santa Maria Maggiore. Nel 1911 Papa S. Pio X concesse l’indulgenza Plenaria a tutti i visitatori del Santuario. Il Papa S. Giovanni Paolo II nel 1979, elevò il Santuario a Basilica Minore come uno dei luoghi mariani più importante dell’Italia meridionale.
Il 16 settembre 2002 la Conferenza Episcopale Calabra lo ha elevato a Santuario Regionale. E’ il solo Santuario Mariano al mondo ad essere gemellato con il Santuario Internazionale di Nostra Signora di Fatima.

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